Noi

Aperta come locanda nel 1700 a confine tra un castello ed una città in perenne contesa, La Gabelletta è tra le più antiche strutture ricettive dell’Umbria.
Immersa in un centenario bosco di lecci, è La Gabelletta una perfetta effigie dell’Umbria, terra dalla atmosfera mistica e silenziosa, quasi arcaica. Eppure così rilassante, magica e avvolgente.
C’è a La Gabelletta la Grotta delle Fate, ma anche il Torrente delle Streghe, c’è il salone delle feste, ma anche la sala privée e il bistrot, e poi le terrazze e le suites con i camini e gli appartamenti anche con piscina privata.

Quello che proponiamo è uno stile di vita, dagli arredi alla cucina, dal servizio al relax.

Perchè vivere è un piacere, sempre.



La storia

Un tempo tra il Castello di Foce e il Comune di Amelia non correva buon sangue – incendi, scaramucce e ribellioni si protrassero nei secoli, vuoi per la fede guelfa degli uni oppure per l’indole autoritaria degli altri: tanto è, i castellani e gli amerini proprio non si amavano.

Una vallata segnava il confine tra i due contendenti e proprio in questa terra di lecci e campi sorse, non ci è dato di sapere quando, La Gabelletta. Si ha notizia che nel 1400 gli anziani della città di Amelia diedero in appalto le gabelle dei pesi e delle misure per l’anno successivo e chissà che un qualche volenteroso cittadino non decise di stabilirsi in quei lidi di mezzo per profittare dei forestieri, che per vendere le loro merci dovevano pagare anche per il transito. Chissà.



Ristrutturazione e bioarchitettura

La ristrutturazione è stata realizzata applicando il più possibile i canoni della ‘bioarchitettura’. Con l’obiettivo di assicurare un rapporto equilibrato tra il contesto e il costruito e di integrare gli edifici alle preesistenze ambientali, la strategia adottata è stata quella di rispettare il genius loci, di salvaguardare l’eco-sistema, di privilegiare il benessere psico-fisico dei beneficiari, di limitare il consumo delle risorse e dunque di privilegiare l’impiego di fonti energetiche rinnovabili. Siamo convinti che il rapporto con l’ambiente e con la madre terra debba essere riscritto in termini più deferenti, ricordandoci che il ‘ben essere’e quindi il sentirsi a proprio agio in una casa inizia dal contesto in cui quella medesima casa si colloca.


 

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