Nettare divino



“Nel mio giardino entravo/ Sorella mia e sposa/ E la mirra e ogni essenza ne rapivo/ E tutto il favo del miele mangiavo/ E il vino e il latte bevevo/ O compagni mangiate/ Fino a stordirvi amici bevete”

Cantico dei Cantici, Salomone, Antico Testamento.

Questo è scritto nella Bibbia. Certo è che il vino rappresenta per la civiltà nata intorno al Mediterraneo un elemento simbolico sostanziale – senza voler percorrere i meandri della filosofia del vino, perentoria e risolutiva sembra una frase di Ernest Hemingway: “Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo”!
Ebbene, forse la filosofia nasce dentro un bicchiere di vino. O forse no. Chissà. Il punto è che un ottimo piatto accompagnato da un vino appropriato, esalta il gusto, dilata gli aromi, accresce il piacere…
Abbiamo scelto dei vini che riflettessero la nostra filosofia dello star bene, vini del territorio anzitutto – perché i nostri ingredienti sono il risultato di una attenta selezione tra le eccellenze dell’Umbria e dunque non possono che ben legare con i vitigni, anche autoctoni, che dal medesimo terreno provengono. E poi l’Italia, partendo dalla vicina Toscana per proseguire con le regioni del nord, con i grandi rossi e con i bianchi fruttati e aromatici delle valli del Friuli. E il meridione, con i suoi vitigni straordinari e le isole, dai vini eccellenti. Ma anche gli champagnes francesi e altri, selezionati, vini d’oltralpe – perché è vero che il numero dei vitigni esistenti in Italia è il più elevato del mondo, ma è altrettanto vero che i nostri cugini francesi hanno imparato bene l’arte della vinificazione!

Una convinzione, radicata e ineludibile, ha guidato le nostre scelte – con l’attenta supervisione del nostro maître du vin, il Signor Samuele Cinti, naso raffinato e alquanto rigoroso: le aziende vinicole proposte nella nostra carta debbono avere caratteristiche di serietà, professionalità, esperienza. Debbono condividere con noi la passione per l’eccellenza e il desiderio di migliorare, sempre, a prescindere dalle strategie di vendita.

Il vino – ma non solo. Pensiamo alla birra – la prima sorsata di birra, come ha scritto Philippe Delerm, quella sorsata che è l’unica che conta, che comincia ben prima di averla inghiottita, già sulle labbra, oro spumeggiante, frescura amplificata dalla schiuma, poi lentamente sul palato beatitudine velata di amarezza… E poi i distillati: le nostre gloriose grappe, gli illustri delle Highlands, i mirabili whiskeys irlandesi e statunitensi, i rinomati cognac francesi e l’ottimo brandy spagnolo, per non citare i meravigliosi rum caraibici…

Così, siccome l’universo del ‘bere’ è fortunatamente tanto vasto e variegato, la nostra carta – che appunto si fregia del titolo ‘Bere’ – include una selezione di birre, anche artigianali e prodotte in Umbria, e una scelta di distillati. Perché bere è una necessità, ma bere bene è un piacere ineguagliabile…


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