Ristrutturazione e bioarchitettura

La ristrutturazione è stata realizzata applicando il più possibile i canoni della ‘bioarchitettura’. Con l’obiettivo di assicurare un rapporto equilibrato tra il contesto e il costruito e di integrare gli edifici alle preesistenze ambientali, la strategia adottata è stata quella di rispettare il genius loci, di salvaguardare l’eco-sistema, di privilegiare il benessere psico-fisico dei beneficiari, di limitare il consumo delle risorse e dunque di privilegiare l’impiego di fonti energetiche rinnovabili. Siamo convinti che il rapporto con l’ambiente e con la madre terra debba essere riscritto in termini più deferenti, ricordandoci che il ‘ben essere’e quindi il sentirsi a proprio agio in una casa inizia dal contesto in cui quella medesima casa si colloca.

Prestando attenzione alla cultura locale, ad esempio è stata utilizzata la ‘arilla’, sabbia dal colore paglierino proveniente da alcune zone di Amelia, un tempo usata per gli intonaci. Le tinte polverose che contraddistinguono La Gabelletta e che ben si inseriscono nel contesto, sono state ottenute proprio aggiungendo alla calce la arillao altre terre naturali. E poi l’uso delle pietre locali, anche provenienti da recuperi e demolizioni, e la scelta di utilizzare comunque materiali non di origine petrolchimica – il contatto con la pietra, il cotto, il legno è atavico e accresce la sensazione di benessere. Le tecniche costruttive sono state basate sul concetto che il primo risparmio energetico parte dalla capacità dell’edificio di mantenere una temperatura costante nelle varie stagioni. Così – riprendendo gli insegnamenti dei romani – i muri e i tetti sono stati tutti coibentati acusticamente e termicamente, per l’illuminazione sono state utilizzate tecnologie a basso consumo e, infine, i pannelli solari limitano l’impiego di combustibile.

E’ stata una ristrutturazione basata sulla ricerca e sulla riscoperta – ma ne valeva la pena, perché preferiamo star bene.

La progettazione e la realizzazione si sono avvalse del contributo di numerosi specialisti, tutti persuasi del valore di un metodo costruttivo più attento all’ecosistema – si tratta di un approccio senz’altro più lungo e complesso, ma certamente più efficace e sostenibile.

I signori Andrea Piselli, Giovanni Conti, Giuseppe Longhi, Riccardo Delle Monache hanno collaborato in maniera sostanziale alla esecuzione del progetto nei diversi settori: il signor Andrea Piselli, rivelatosi un eccellente responsabile della progettazione architettonica e della direzione lavori, i signori Giovanni Conti e Giuseppe Longhi, competenti specialisti della progettazione impiantistica e strutturale, e il Signor Riccardo Delle Monache, vero ‘capo mastro’ di un tempo, ancora capace di realizzare, senza bisogno di centine o casseri, volte e cupole e modanature. Numerosi e partecipi anche gli artigiani, come il maestro del ferro, il signor Gioacchino Barcherini, che tanto si è prodigato per creare i più disparati manufatti, e un giovane e talentuoso falegname, il signor Marcello Gaggiotti. E poi – last but not the least – Tiziana Tozzi, cara amica e artista brillante, capace di recuperare affreschi del ‘700 ma anche di proporre decori eleganti e raffinati e di dipingere bei quadri di arte contemporanea.


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